Gli oftalmofrattali
Alfredo Parrozzani
www.oculistanet.it

 

PARTE PRIMA


LA NUOVA GEOMETRIA DELLA NATURA
"... un'ampia famiglia di oggetti geometrici ritenuti fino ad oggi esoterici e inutilizzabili,
e che io invece mi propongo di dimostrare che meritano
di essere presto integrati nella geometria elementare in ragione della semplicità,
della diversità e della portata davvero straordinarie delle loro nuove applicazioni."
(Benoit B. Mandelbrot)


1 - INTRODUZIONE STORICA
"La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo)...Egli è scritto in lingua matematica..." Galileo Galilei, il Saggiatore, 1623


Galileo aveva determinato fino ad alcuni anni fa, con la sua capacità di astrarre dal reale, l'impostazione scientifica del mondo, che è stata sempre presentata come unico modo di ragionare del moderno scienziato.
In realtà la novità della scienza galileiana non consiste tanto nel metodo dell'osservazione, quanto nella matematizzazione dell'esperimento e dell'ipotesi esplicativa; matematizzazione che al tempo di Galileo si realizzò anzitutto come geometrizzazione della scienza. Questo metodo utilizza il linguaggio matematico (geometrico) per formulare le proprie domande alla natura e per interpretarne le risposte.
Nel mondo della nostra esperienza quotidiana le figure geometriche sono un'eccezione, la maggior parte presenta aspetti meno precisi e poco lineari. Sebbene per Galileo anche le forme delle montagne, delle nuvole e di un sasso, rientrassero sotto l'impero della geometria, la scienza ha preferito evolversi con la ricerca delle caratteristiche più nascoste dei fenomeni.
Sono passati più di trecentocinquanta anni prima di maturare una visione scientifica della natura ed una elaborazione del concetto di " FRATTALE ", superando la restrizione galileiana.
Nel 1984 Benoit Mandelbrot affermava << Vi sarete forse domandati perché la geometria sia così spesso considerata fredda e arida... nubi sferiche come palloni e montagne coniche, a punta di matita, non fanno parte del panorama fisico... La complessità che si osserva in natura segna una differenza qualitativa, rispetto alla geometria ordinaria.
Il numero di scale di lunghezza che si presentano è, infatti, praticamente infinito.>>.
Fin dai tempi di Euclide si affermava che una linea ha una dimensione, un piano due e un solido tre. Nel secolo scorso si sono sviluppate geometrie non euclidee che hanno aggiunto altre dimensioni, a quelle classiche, sino all'infinito, rendendo possibile la formulazione della teoria della relatività generale di Einstein.
Nessuno però si era azzardato a chiedersi cosa succede nel salto tra una dimensione e l'altra. Anzi nessuno si era mai immaginato che vi fosse qualcosa da studiare tra una dimensione e l'altra.
Con questa evoluzione spontanea delle matematiche nascevano "Mostri" che violavano quelle caratteristiche di regolarità e di armonia che sembravano necessarie agli oggetti di studio scientifico.
Il matematico italiano Giuseppe Peano ideò la famosa curva, realizzata nel 1890, capace di riempire tutta una superficie.
Riemann e Weierstrass hanno introdotto funzioni continue che non ammettono derivate in nessun punto.
Altri matematici illustri, come Cantor, Hausdorff, Koch e Sierpinski, elaborarono costruzioni geniali ma senza riuscire a sviluppare una visione unitaria.
In tal modo si era creato uno scontro molto sentito dai matematici e fisici, da una parte i fenomeni che non vengono trattati scientificamente perché non era possibile, almeno apparentemente, ricondurli ad uno schema matematico, dall'altra un gruppo di "orrori" che veniva considerato importante solo per definire alcuni concetti di base, ma senza alcun interesse applicativo alle scienze naturali.
Gli studi di Mandelbrot sui frattali hanno permesso di riorganizzare questo nuovo mondo matematico e di plasmarlo per adattarlo alle esigenze della scienza.
Nel 1975 Mandelbrot coniò la parola "FRATTALE" per dare un titolo al suo primo saggio. In seguito all'idea straordinaria delle dimensioni frazionarie, Mandelbrot è riuscito a misurare ciò che precedentemente sfuggiva; ha ideato una formula che permette di calcolare la dimensione frazionaria di qualsiasi forma. Questa dimensione frazionaria descrive matematicamente una proprietà essenziale dei frattali: l' AUTOSOMIGLIANZA, il frattale presenta sempre gli stessi caratteri globali, a qualunque scala lo si osservi.
Gli studi di Mandelbrot sui frattali portarono alla realizzazione grafica con il computer e alla descrizione, nel 1980, di quel meraviglioso insieme che porta il suo nome, isola di forma cardioide (Fig. 1.8). Mandelbrot comprese l'importanza dei lavori di Julia e Fotou, dei primi anni del secolo, inquadrandoli nel mondo dei frattali e realizzandoli graficamente.
Lo sviluppo dei frattali ha subito un notevole impulso con l'avvento della "Computer graphics" e ha mostrato tutta la bellezza delle immagini realizzate con la matematica frattale.
La maturazione nei secoli dei concetti di "CAOS" e "PREDICIBILITA'" sono indispensabili alla nuova matematica non euclidea.
L'osservazione del moto ricorrente dei corpi celesti, del cielo stellato e il regolare avvicendarsi delle stagioni hanno spinto l'uomo a cercare leggi che stanno alla radice di questi fenomeni e a predire fatti. Gli studi di Newton portarono ad affermare che la dinamica del moto dei corpi celesti e dei corpi che ci circondano è esattamente deterministico.
P.S. de Laplace (1776) concepiva il determinismo come probabilità di conoscere esattamente lo stato futuro di un sistema a partire dalla determinazione precisa del suo stato attuale.
Henri Poincar‚ (1903) aveva già iniziato ad occuparsi del problema della predicibilità. Aveva compreso che il determinismo delle leggi fisiche non permetteva la previsione dei fenomeni naturali, ed elaborò una TEORIA DELLA TURBOLENZA. Una causa piccolissima, che sfugga alla nostra attenzione, determina un effetto considerevole, allora diciamo che l'effetto è dovuto al caso.
Nel 1963 Edward Lorenz, meteorologo del Massachussetts Institute of Tecnology, aveva pubblicato un modello semplificato di fluido in cui era chiaramente messo in evidenza la rapida crescita degli errori in funzione delle condizioni iniziali.
Nel 1971 F. Takens e D. Ruelle avanzarono l'ipotesi che la turbolenza idrodinamica era rappresentata da attrattori strani, oggetti matematici che descrivono evoluzioni temporali con dipendenza dalle condizioni iniziali.
Le teorie moderne sulla turbolenza trovano corrispondenza nell'anticipazione di Poincar‚. Possono essere applicate in molteplici campi, che non appartengono solo alla fisica, ma anche alla chimica , all'ecologia, all'economia ed alla biologia.

2 - CONCETTI GENERALI
La disposizione dei rami di un albero, la fiamma di un fuoco, un paesaggio montano, la forma delle nubi, la struttura ramificata dei vasi sanguigni, e tanti altri oggetti in natura mostrano la presenza di leggi naturali estremamente raffinate e complesse, che nell'apparente irregolarità manifestano un sottile e perfetto ordine soggiacente.
Non è possibile esprimere questa apparente irregolarità con linee, piani, cerchi e sfere della geometria classica euclidea, che si presta maggiormente a descrivere il mondo artificiale realizzato dall'uomo.
Osservando attentamente le forme naturali, è possibile notare che molte di esse, nonostante la loro forma irregolare, presentano una importante caratteristica che è oggetto di una nuova geometria.
La natura è piena di forme che si presentano più volte su scala diversa nello stesso oggetto. Un frammento di roccia ricorda la forma della montagna da cui è stato staccato; il ramo di un albero presenta la stessa ramificazione del tronco che lo sostiene; le nubi presentano un aspetto caratteristico osservabile sia da terra che in posizione più ravvicinata; le ramificazioni dei vasi sanguigni sono presenti sia a livello dei grossi tronchi che nei vasi di piccolo calibro. In tutti questi sistemi non basta aumentare l'ingrandimento per cambiare la struttura e l'irregolarità. Queste strutture tendono a mostrare sempre lo stesso grado di irregolarità ai vari ordini di grandezza.
Il termine " FRATTALE " , ideato da Mandelbrot, indica le forme auto-simili, irregolari e frammentate. I frattali sono formati da strutture sempre più piccole, una dentro l'altra, che si somigliano, anche se non identiche, a varie scale e ordine di grandezza.
I frattali sono molto di più che una semplice curiosità matematica, essi offrono un metodo molto conciso e completo per descrivere oggetti, formazioni e fenomeni. I frattali sono prima di tutto un linguaggio della geometria, tuttavia i loro elementi fondamentali non possono essere osservati direttamente. Essi non si esprimono mediante forme primarie, ma mediante algoritmi, cioè procedure matematiche. Questi algoritmi vengono riprodotti in immagini con l'aiuto di un calcolatore. Poiché la possibilità di realizzare algoritmi è praticamente inesauribile, quando si è compreso il linguaggio frattale è possibile descrivere e realizzare modelli di numerosi oggetti e fenomeni naturali, con la precisione e la semplicità con cui un architetto descrive una casa mediante una pianta.
La geometria frattale non vuole dimostrare che la geometria classica euclidea sia sbagliata, cerca semplicemente di rappresentare o spiegare determinati aspetti della realtà, che non è possibile fare con la geometria euclidea.
Questa nuova geometria introduce un gruppo di forme necessarie per rappresentare un vasto campo di oggetti irregolari, fornendo ai matematici e agli scienziati un metodo nuovo per produrre ed esplorare la natura.
I frattali e la "Computer graphics" sono necessariamente legati tra loro. La grafica al computer fornisce un comodo sistema per realizzare e studiare gli oggetti frattali. Con il computer è possibile eseguire rapidamente e con precisione tutte quelle operazioni ripetitive necessarie a realizzare poi graficamente le immagini frattali.
La geometria frattale fornisce anche un modo elegante e semplice di disegnare realisticamente sullo schermo video gli oggetti naturali, ciò è possibile con una formula relativamente semplice e pochi paramentri numerici, cosa che richiederebbe un programma molto lungo e tempi enormi se utilizzassimo la geometria euclidea.
Le leggi della fisica classica sono deterministiche, cioè se si conosce lo stato di un sistema in un istante , è possibile determinare lo stato di quel sistema in un qualsiasi istante successivo. Questo concetto sembra in contraddizione con l'esperienza quotidiana, molti fatti sembrano avvenire a caso, in modo assolutamente imprevedibile.
Una impostazione matematica dei sistemi governati da leggi fisiche mostra una forma di comportamento molto irregolare che oggi viene chiamato " CAOS ". Nel linguaggio matematico la parola caos ha un significato particolare, di ordine nel disordine, e non di puro disordine. Il termine caos compare in molti sistemi: elettronici di turbolenza, economici, biologici, a livello atomico-molecolare, nelle trasmissioni.
Per studiare il comportamento caotico è necessario studiare il modo in cui un sistema si comporta nel tempo. Le condizioni di un sistema sottoposto a variabili non lineari dipendono in genere da quelle iniziali; una minima variazione di uno dei valori di partenza può determinare una grande variazione del risultato. Quindi il futuro di un sistema è sempre determinato dal passato, e questo conferma i principi della fisica classica, ma in pratica le piccole indeterminatezze delle numerose variabili vengono amplificate e il comportamento a lungo termine diventa imprevedibile, pur essendo prevedibile nell'immediato futuro.
Il comportamento caotico negli oggetti e nel mondo microscopico non segue le leggi della fisica valide per il mondo macroscopico; a livello atomico-molecolare sono valide solo le leggi della meccanica quantistica. Anche nella meccanica quantistica si manifesta il caos deterministico.
Quale utilità può avere lo studio del caos e sapere che il comportamento della gran parte dei sistemi deterministici è in realtà caotico, e quindi si sottraggono alla nostra capacità di previsione? E' importante far notare che leggi semplici non portano necessariamente a comportamenti semplici. Anche se spesso non siamo in grado di prevedere l'evoluzione di un fenomeno, tuttavia lo studio del caos ci può far capire in quali condizioni possiamo ottenere un tipo di comportamento invece di un altro. Proprio studiando il caos è possibile valutare i parametri esterni che determinano un comportamento lineare o caotico.
Anche se non possiamo prevedere l'evoluzione futura di un fenomeno, possiamo però stimare e calcolarne l'imprevedibilità.

3 - I FRATTALI
Il termine " FRATTALE " è stato ideato da Mandelbrot, deriva dal latino " FRACTUS " (interrotto, irregolare), e nel 1983 si diffuse notevolmente fra i matematici. Questa parola " FRATTALE " si riferisce alle forme auto-simili, irregolari e frammentate. Sinonimo di frattale è un altro neologismo: " OGGETTO FRATTALE ".
Molti oggetti in natura hanno una regolarità geometrica soggiacente, anche se apparentemente sembrano totalmente irregolari.
Se si esaminano questi oggetti a scale diverse si incontrano sempre gli stessi elementi fondamentali. Possiamo dire che gli oggetti frattali presentano una " AUTOSOMIGLIANZA " o " OMOTETIA " alle diverse scale. La nuova scienza matematica che studia i frattali si chiama " GEOMETRIA FRATTALE ".
I frattali possiedono una proprietà sorprendente: hanno una dimensione espressa da un numero che può essere non intero, compreso tra 1 e 2 o tra 2 e 3. Contrariamente alle forme della geometria classica con dimensione strettamente intera (una linea ha 1 dimensione, una figura piana ha 2 dimensioni, un solido 3 dimensioni) una figura frattale può avere una dimensione, per esempio, di 1,5 oppure di 2,7.
La struttura ripetitiva dei frattali è misurata dalla " DIMENSIONE FRAZIONARIA ". In tal modo è possibile descrivere le forme e gli oggetti naturali in modo più succinto ed esteticamente più valido rispetto alla geometria tradizionale.
La dimensione frazionaria è un'estensione del concetto di dimensione normalmente usato per descrivere gli oggetti ordinari.
Il meccanismo pratico consiste nel calcolare quanti piccoli oggetti o unità di grandezza definite sono necessarie per coprire o misurare un oggetto più grande.
Nel caso di oggetti regolari avremo lo stesso valore qualsiasi sia l'unità di grandezza e a qualsiasi ingrandimento osserviamo la struttura.
Negli oggetti irregolari le misurazioni cambiano, aumentano man mano che consideriamo unità di misura minori a ingrandimenti maggiori; si scopre un numero sempre maggiore di particolari e si hanno lunghezze sempre più grandi.
Un esempio classico di misura frattale è dato dall'interrogativo di Mandelbrot: quanto è lunga la costa della Bretagna? Se la misuriamo su un atlante, con la scala richiesta, otterremo un valore, se la misurazione avviene su carta nautica avremo un valore maggiore, con misurazioni a scala sempre più grande i valori della lunghezza aumentano senza limiti.
Le suddette considerazioni suggeriscono che, in conseguenza dell'autosomiglianza, il semplice concetto di lunghezza non fornisca più un'adeguata misura dell'irregolarità di un oggetto.
Da ciò deriva la necessità di una grandezza che caratterizzi la struttura più o meno regolare di un oggetto, non escludendo le classiche misure della geometria classica, ma completandole. Questa nuova misura è proprio la " DIMENSIONE FRAZIONARIA ".
Il procedimento matematico per calcolare la dimensione frazionaria di un oggetto è il seguente: 1) si prende una unità di misura U 2) si prende un oggetto irregolare, per esempio una linea irregolare AB 3) ad una misurazione della linea irregolare, con un compasso aperto U, otterremo una lunghezza L 4) dividiamo l'unità di misura U in r parti 5) misuriamo nuovamente la linea irregolare AB con la nuova misura ottenuta U1, che entrerà N volte in AB 6) la dimensione frazionaria della linea AB sarà:
D = - Log(N) / Log(1/r)
In pratica questa linea irregolare ha una dimensione un pò maggiore di una linea a una dimensione.
Lo studio è relativamente semplice per i frattali regolari, le cose si complicano quando ci si trova di fronte frattali irregolari, più frequenti in natura. In questi casi l'autosomiglianza , cioè quella proprietà di mantenere le stesse caratteristiche strutturali a scale diverse, spesso è di tipo statistico.
E' possibile dividere i frattali in tre gruppi principali: frattali lineari, frattali non lineari e frattali aleatori.
FRATTALI LINEARI Questi frattali sono detti lineari perché i loro algoritmi hanno la stessa forma di quelli che definiscono le rette su un piano (contengono solo termini di primo ordine). Un esempio di frattale lineare, ottenuto con un algoritmo ricorsivo (a retroazione) è il Triangolo di Sierpinski (matematico polacco che lo descrisse nel 1916).
Questo triangolo è autosimile in ciascuna sua parte, che per quanto piccola contiene un'immagine simile a tutto il triangolo.

FRATTALI NON LINEARI Questo gruppo di frattali è stato oggetto di molti studi perché con essi è possibile produrre una notevole quantità di forme geometriche ed immagini meravigliose. Per produrre questi frattali vengono utilizzati i numeri complessi, ciascuno costituito da un numero reale e da un multiplo di "i" (unità immaginaria definita come radice quadrata di -1). I numeri complessi vengono di solito rappresentati sul piano complesso, assi perpendicolari di cui uno corrisponde ai numeri reali e l'altro ai numeri immaginari.
Uno dei più famosi frattali non lineari è stato realizzato da G. Julia studiando l'immagine prodotta sul piano complesso dai numeri generati dalla trasformazione:
g(z) = Z^2 + C
In tal modo è possibile realizzare immagini frattali molto suggestive, che fanno parte dell' INSIEME DI JULIA. Modificando il valore del parametro C otterremo numerose forme molto interessanti.
Dall'insieme di Julia è possibile ricavare, con un preciso procedimento (insieme dei valori che danno insiemi di Julia connessi, cioè formati da una unica immagine senza soluzione di continuo), un altro frattale di ricchezza davvero straordinaria: l' INSIEME DI MANDELBROT.
L'immagine di questo insieme ha una forma cardioide con numerose escrescenze autosimili a scale successive, con una infinità di dettagli sempre più fantastici. Questa strana figura è una fonte continua di meraviglie e di interesse per i matematici.
FRATTALI ALEATORI Tutti i frattali finora esaminati (lineari e non lineari) possono essere considerati deterministici, cioè generati de eventi matematici ben determinati.
I frattali aleatori sono generati da almeno una entità aleatoria (casuale). Per esempio modificando casualmente il punto medio dei lati di un triangolo, abbassato o alzato di una quantità scelta a caso, e ripetendo numerose volte l'iterazione si ottiene una superficie frattale ricca di particolari.

Questo metodo per costruire superfici ha molte applicazioni. E' stato impiegato per ottenere modelli di montagne, di erosione del suolo e per analizzare registrazioni sismiche. La maggior parte dei frattali in natura sono di tipo aleatorio.

PRODUZIONE E REALIZZAZIONE DEI FRATTALI

Il modo più semplice per costruire un frattale ha come punto di partenza una forma geometrica classica detta INIZIATORE. Su di esso si fa agire un algoritmo, detto GENERATORE, che introduce una irregolarità nella forma di partenza. Si può far agire il generatore più volte, fino all'infinito, in ogni frazione di figura ottenuta dalla precedente azione.
Sarebbe impossibile realizzare e disegnare le innumerevoli azioni del generatore senza l'aiuto di un calcolatore. Con il computer è possibile eseguire gli innumerevoli e ripetitivi calcoli in tempi molto brevi. Inoltre la Computer Graphics ci permette di realizzare immagini con estrema precisione e con fantastici colori. E' possibile con il calcolatore eseguire uno "Zoom elettronico" dell'immagine fino a dimensioni infinitamente piccole, ed esplorare le più complesse immagini frattali.
Per i suddetti motivi la geometria frattale ha subito un notevole sviluppo con l'avvento dei computer negli ultimi dieci anni.
Precedentemente erano state poste solo le basi teoriche e prospettati i principali interrogativi.
Con particolari programmi è possibile realizzare gran parte dei frattali conosciuti, anche con un semplice personal computer dotato di una scheda grafica.
Barnsley ha cercato di affrontare il problema di trovare un frattale specifico che corrisponde a un dato oggetto naturale. con il procedimento delle "TRASFORMAZIONI AFFINI" (operazioni che prendono una figura a la deformano in modi prestabiliti) è possibile realizzare immagini frattali di ogni tipo di oggetto.

ALTRI ESEMPI DI IMMAGINI FRATTALI
-Fiocco di neve di Kock: figura formata da un triangolo equilatero i cui lati sono stati modificati da altri triangoli, le stesse modifiche sono praticate più volte ai lati della figura risultante.
-Spugna di Menger: formata da un cubo suddivisa in 27 cubi più piccoli, asportando il cubo centrale dalle facce, ripetendo più volte il procedimento ai livelli minori.
-Immagine di felce: realizzata con le trasformazioni affini al computer.
-Sbarra di Cantor: trasformazione che inizia da un segmento di un certo spessore (sbarra) a cui viene tolto il 1/3 centrale, la stessa operazione viene ripetuta più volte nei segmenti rimasti.
-Polvere di Cantor: versione tridimensionale dell'insieme di Cantor.
Questo pulviscolo frattale inizia come un blocco compatto di materia, che viene suddivisa in blocchi più piccoli, alcuni di questi (detti TREMA) vengono poi tolti a caso. Gradualmente questa struttura a gruviera diventa simile alle gocce d'acqua sparse in una nube.
-Aggregazione per diffusione: struttura frattale prodotta simulando al calcolatore un processo di aggregazione per diffusione. Le particelle sono liberate una alla volta da una zona fuori della figura, lasciandole diffondere verso il centro fino a venire a contatto l'una con l'altra.
-Albero frattale: immagine arboriforme generata al calcolatore attraverso ripetizioni di istruzioni.
-Tassellatura di Penrose: struttura di "mattonelle" che riempiono il piano con caratteristiche che non variano ne per "inflazione" (unendo gli spigoli delle mattonelle si producono figure più grandi) ne per "deflazione" (ogni mattonella può essere divisa in più parti).
Ripetendo il procedimento si può giungere a una tassellatura con infinite parti, o parti infinitamente più grandi. Questo significa che la tassellatura di Penrose è autosimile.

4 - DETERMINISMO E CAOS
L'evoluzione di certi sistemi fisici può essere descritta con relativa semplicità da una equazione differenziale che lega due diverse grandezze, un sistema di questo tipo viene detto deterministico. Quando l'equazione differenziale del sistema non è lineare, il sistema stesso può avere comportamenti caotici.
In natura alcuni fenomeni sono perfettamente prevedibili e sono caratterizzati da variazioni rigorosamente lineari, altri presentano aspetti totalmente imprevedibili. In questi fenomeni non esiste una chiara relazione tra causa ed effetto, si dice che contengono elementi aleatori. A questo tipo di aleatorietà si è dato il nome di " CAOS ".
Il caos è deterministico, anche se può sembrare un paradosso, perché è generato da regole fisse, che non contengono alcun elemento casuale.
Il futuro di un fenomeno è determinato, in teoria, completamente dal passato, ma in pratica le piccole indeterminazioni e le piccole influenze esterne vengono notevolmente amplificate fino a cambiare completamente il futuro.
L'aspetto matematico del caos è più agevolmente visibile nello spazio delle fasi, dove ogni dimensione rappresenta una delle variabili delle equazioni differenziali relative a un determinato sistema.
E' necessario studiare che cosa accade nello spazio delle fasi per i vari tipi di equazione. A volte il "movimento" (il grafico) del sistema è attirato verso un punto, che viene detto ATTRATTORE.
Per esempio l'immagine del movimento di un pendolo nello spazio delle fasi (in cui gli assi cartesiani sono la posizione e la velocità), ipotizzando un'assenza di attrito permettendo al movimento di continuare infinitamente, sarebbe un'unica curva chiusa. Nello spazio delle fasi il movimento periodico corrisponde a un ciclo detto " CICLO LIMITE " .
Per un sistema si possono avere più attrattori, secondo le condizioni iniziali il sistema tende a uno o a l'altro di questi.
L'insieme dei punti da cui si arriva allo stesso attrattore è chiamato " BACINO DI ATTRAZIONE ".
Gli attrattori possono avere diverse forme, possono essere geometriche (per esempio toroidale) oppure prive di regolarità, " ATTRATTORI STRANI ". Sono stati scoperti attrattori strani nella fisica, nella chimica e nella biologia.
Gli studi condotti sugli attrattori strani mostrano che sono frattali e che in genere hanno dimensione maggiore di 2.

5 - LA TURBOLENZA E IL MESCOLAMENTO DEI FLUIDI
I vortici dell'aria riscaldata, i gorghi nella corrente di un fiume e le volute di fumo sono esempi di turbolenza. La caratteristica comune di questi moti è l'aspetto irregolare, disordinato e caotico della loro evoluzione nel tempo. Essi sembrano imprevedibili e non riproducibili, il loro studio appare molto difficile. Nonostante questa difficoltà la turbolenza è diventata uno dei campi più studiati con risultati sorprendenti.
Lo studio di questi moti caotici dei fluidi è fatto con gli specifici attrattori nello spazio delle fasi. Sono ancora in corso numerosi studi, si pensa di riuscire a introdurre una valutazione quantitativa della turbolenza con le caratteristiche proprie degli attrattori strani.
Un comportamento simile alla turbolenza è dato dal mescolamento dei fluidi. Tale mescolamento è certamente un processo di estrema complessità, è presente in una grande varietà di sistemi: nell'ambiente, nell'industria, in biologia, in medicina.
Nello studio del mescolamento dei fluidi si deve prendere in considerazione la miscibilità, la velocità e la turbolenza. Tuttavia non si è sempre in grado di spiegare tutti gli aspetti del mescolamento. I flussi bidimensionali dipendenti dal tempo sono caratterizzati da meccanismi di allungamento e ripiegamento, con una rappresentazione di tipo caotico. Alcuni autori avrebbero dimostrato che anche i flussi tridimensionali possono dare origine ad un aspetto caotico.
Anche il mescolamento di fluidi viscosi si presenta come aggregazione di flussi caotici semplici. L'immagine prodotta dalla diffusione di un fluido non viscoso in un altro molto viscoso, o inversamente uno viscoso in un altro non viscoso, è caratteristico, si presenta come una " RAMIFICAZIONE DIGITIFORME" con caratteri frattali.


6 - I FRATTALI NELLA NATURA
Forme frattali e comportamenti caotici sono ben evidenti in tutta la natura, spesso quando una forma non ha l'aspetto frattale dipende dalla nostra incapacità di estrarne la natura matematica ed autosimile.
I frattali li troviamo nel mondo dei minerali, nei vegetali, ed anche negli animali. Tale organizzazione non la riscontriamo solo nella morfologia ma anche nel comportamento di ogni singolo individuo o di tutta una popolazione. Sono applicabili le leggi dei frattali anche nell'economia, nella politica e nelle telecomunicazioni.
Le tecniche iterative, che si inquadrano nella geometria frattale deterministica, ci permettono di realizzare modelli matematici degli oggetti naturali. Con queste tecniche è possibile ricercare una figura frattale che sia simile all'oggetto in esame, o che almeno ne colga le caratteristiche fondamentali. Questi modelli, pur contenendo un numero illimitato di informazioni, permettono di calcolare e disegnare al calcolatore immagini di grande complessità. E' possibile realizzare, per esempio, l'immagine di una quercia, basta modificare i parametri per far apparire una quercia spoglia o con una folta chioma verde.
Lo stesso Mandelbrot, definendo questa nuova geometria frattale LA NUOVA GEOMETRIA DELLA NATURA, dice: <<...vengono studiati oggetti naturali assai diversi ricorrendo all'aiuto di un'ampia famiglia di oggetti geometrici ritenuti fino ad oggi esoterici e inutilizzabili, e che io invece mi propongo di dimostrare che meritano di essere presto integrati nelle geometria elementare in ragione della semplicità, della diversità e della portata davvero straordinaria delle loro applicazioni.>>.

7 - I FRATTALI IN MEDICINA
Solo recentemente i fisiologi e i chimici hanno cominciato a sospettare la possibilità dell'esistenza di architetture frattali e dinamiche caotiche nell'anatomia, nella fisiologia e nella patologia umana. Recenti ricerche stanno mettendo in discussione principi dati per scontati in medicina e si sono riconosciuti nuovi segni di malattia.
I principi classici della medicina affermano che la malattia e la vecchiaia sono il risultato del progressivo decadimento di un sistema ordinato e deterministico. Diminuendo l'ordine si vengono ad avere risposte anomale e irregolari rispetto ai normali ritmi periodici.
Negli ultimi anni è stato scoperto che molti sistemi fisiologici possono comportarsi erraticamente, specialmente quando sono giovani e in buona salute. Invece un aumento della regolarità del funzionamento si può accompagnare alla malattia e alla vecchiaia.
L'analisi spettrale della frequenza cardiaca normale mostra un ampio spettro che ricorda una situazione caotica. La rappresentazione dello spazio delle fasi per il battito cardiaco normale mostra un comportamento più simile a un attrattore strano, e quindi caotico, che non a un attrattore periodico, caratteristico di un processo regolare.
Queste osservazioni dimostrano che la dinamica cardiaca normale è di tipo caotico. Questo dipende dal prevalere, secondo le necessità dell'organismo, di una o dell'altra delle componenti del sistema nervoso autonomo, che influenzano la dinamica cardiaca.
Ulteriori osservazioni di diversi autori suggeriscono che il caos è una caratteristica normale di molte componenti del sistema nervoso.
Dinamiche caotiche sono state riscontrate anche nelle variazioni temporali del livello ormonale nei soggetti sani.
Perché i sistemi caotici sono fisiologici? probabilmente perché le dinamiche caotiche offrono vantaggi funzionali, sono flessibili ed adattabili ad un ambiente imprevedibile e in continua modificazione.
Molte patologie, invece, mostrano un aumento di periodicità ed una diminuzione di variabilità.
Dal punto di vista morfologico, sia a livello macroscopico che microscopico, sono molte le strutture riconducibili ai frattali.
Lo steso Mandelbrot realizzò, con una figura variante della costruzione di Koché uno schema arborescente del polmone.
I vasi sanguigni presentano una arborizzazione di tipo frattale.
I dendriti dei neuroni hanno forme frattali. Osservando l'intestino tenue a ingrandimenti diversi si pensa ad una autosomiglianza. La struttura epatica è stata studiata con la geometria frattale da alcuni medici dell'Arizzona. Il tessuto epatico è composto da strutture elementari, gli acini semplici, che si raggruppano a 3 o 4 per formare gli acini complessi; un livello superiore di organizzazione è rappresentato da agglomerati di acini complessi.
Alcuni insiemi possono modificare totalmente il loro comportamento all'improvviso, quando un singolo parametro raggiunge un valore critico: per esempio quando un farmaco raggiunge una determinata concentrazione. In termini matematici, un simile brusco cambiamento di comportamento, in risposta ad una piccola alterazione di parametro, si chiama " BIFORCAZIONE ".
Nel caso dell'epilessia, i ricercatori si chiedono se il passaggio dal comportamento normale a quello convulsivo non sia dovuto a una biforcazione. Se così fosse, le terapie cliniche potrebbero trarne grande vantaggio, perché si potrebbero trovare farmaci capaci di allontanare i parametri dal valore critico.
Le strutture frattali del corpo umano si sviluppano attraverso uno sviluppo lento: la dinamica dell'evoluzione embrionale. Probabilmente l'insieme delle strutture frattali degli organismi viventi si sviluppa attraverso informazioni molto limitate dei parametri di un complesso algoritmo, determinando lo sviluppo verso l'insieme delle forme frattali componenti l'organismo.
In conclusione, la medicina sembra uno dei settori più fertili della scienza per lo sviluppo e lo studio dei frattali e delle dinamiche caotiche. Gli studiosi hanno bisogno di comprendere meglio come i processi di sviluppo possono portare alla formazione di architetture frattali e di come nel corpo umano il caos apparente sia generato dai processi dinamici.

CONTINUA

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