La microchirurgia della cataratta www.oculistanet.it

La cataratta è una opacizzazione della lente (cristallino) che si trova all’interno dell'occhio che determina una riduzione più o meno importante della vista. Per ottenere un recupero visivo è necessario eseguire l’intervento di estrazione del cristallino opaco e l’impianto di un cristallino artificiale.

Come si esegue l’intervento

Attualmente si estrae il cristallino opaco con la tecnica di FACOEMULSIFICAZIONE.

Fasi dell’intervento:

  1. anestesia topica (solo con colliri anestetici) o in alcuni casi locale (piccola iniezione di anestetico vicino all’occhio)
  2. incisione di 3-5 mm tra cornea e sclera
  3. facoemulsificazione della cataratta (frantumazione con ultrasuoni ed aspirazione)
  4. impianto di cristallino artificiale (lente intraoculare)
  5. sutura con un punto in nylon

L’intervento si esegue in Day Surgery (senza ricovero, con permanenza di alcune ore in ospedale).

A domicilio è prescritta una terapia con collirio antibiotico e antinfiammatorio da eseguire per 2-3 settimane.

Il recupero visivo avviene parzialmente nei primi giorni dopo l’intervento, il recupero completo si verifica in 15-30 giorni.

Evoluzione postoperatoria abituale

  • Nella grande maggioranza dei casi (95%), l’occhio operato di cataratta non provoca dolore. La vista migliora molto rapidamente e dopo qualche settimana può venir prescritta una correzione adatta con occhiali. La presenza di altre lesioni dell’occhio può limitare il recupero della vista.
  • Le cure locali si limitano all’istillazione di gocce, all’applicazione di una pomata e di una protezione oculare secondo delle modalità e un periodo di tempo che le saranno spiegati in dettaglio dal chirurgo.
  • È necessario a volte procedere all’asportazione dei fili di sutura.
    L’attività professionale, l’uso di macchine o di strumenti pericolosi, la guida dell’auto sono sconsigliati per un periodo di tempo limitato che sarà definito dall'oculista.
  • In oltre il 30% dei casi può avvenire, negli anni successivi all’intervento, una opacizzazione della capsula (l’involucro del cristallino): è la "cataratta secondaria" responsabile di un nuovo calo della vista. Il trattamento consiste nel realizzare una apertura della capsula tramite una capsulotomia laser.

Quando eseguire l’intervento

Non esistono regole precise che possano suggerire una indicazione certa e assoluta all’intervento.

L’unica regola valida per decidere un intervento di cataratta è la seguente: operare quando l’intervento può determinare un vantaggio certo al paziente e senza di esso sarebbe limitato nelle attività o nella vita quotidiana, inoltre è necessario che il paziente senta la necessità di tale intervento e che sia consapevole dei rischi, anche se rari.

Certamente non esiste un confine preciso e assoluto tra operare e non operare, tale limite è relativo alle esigenze individuali, all’età, alle condizioni generali e al carattere del paziente.

Esistono alcune situazioni oculari (cataratta molto matura, aumento della pressione dell’occhio, ecc.) che determinano una necessità assoluta di eseguire l’intervento, altrimenti si creerebbero condizioni che portano ad una definitiva e irreversibile perdita della vista.

Dopo l’intervento è necessario portare occhiali?

Molto spesso dopo l’intervento di cataratta non sono necessari occhiali da usare a permanenza, si renderà necessario usarli solo per vicino come tutti dopo i 45-50 anni, talvolta possono essere prescritti occhiali per persistenza di un astigmatismo dovuto alla cicatrizzazione o per un difetto refrattivo preesistente all’intervento, comunque tale correzione con occhiali è solo un completamento e un perfezionamento del risultato ottenuto con l’intervento.

Le complicazioni dell’operazione della cataratta

Per quanto sia perfettamente standardizzata e seguita da eccellenti risultati, l’operazione della cataratta non sfugge alla regola generale secondo la quale non esiste chirurgia senza rischi. Non è possibile per il suo oculista garantire in modo formale il successo dell’intervento.
Gravi complicazioni dell’operazione della cataratta
Sono molto rare. Può essere necessario un nuovo intervento chirurgico e portare, nei casi più estremi, alla perdita completa della vista dell’occhio operato, se non addirittura alla perdita dell’occhio stesso.
Si tratta di:

  • infezioni (da 1 a 3 casi su 1000)
  • traumatismo dell’occhio causato dal paziente o dal suo ambiente
  • distacco della retina (1 caso su 1000)
  • disturbi della cornea
  • estrazione incompleta della cataratta
  • spostamento del cristallino artificiale
  • edema retinico centrale
  • danno retinica da illuminazione del microscopio operatorio

Altre complicazioni meno gravi:

  • cicatrice non sufficientemente impermeabile
  • caduta parziale della palpebra superiore
  • ematoma sotto la congiuntiva o della palpebra
  • percezione di mosche volanti
  • aumentata sensibilità alla luce
  • infiammazione dell’occhio
  • aumento della pressione intraoculare
  • astigmatismo corneale
  • diplopia (vedere doppio)
  • errore di calcolo della potenza del cristallino (rara, tenuto conto della precisione dell’ecografia eseguita sistematicamente prima dell’intervento). Può essere necessario a volte un secondo intervento.
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